martedì 15 marzo 2011

17 MARZO 2011: LA FESTA COSTERA' AI LAVORATORI UN GIORNO DI FERIE



Il 17 marzo 2011, per celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia, scuole e uffici resteranno chiusi.
Intanto il 14 marzo l'Amministrazione fa sapere, con una Circolare, che per l'occasione verrà decurtato un giorno di ferie e precisamente un giorno delle quattro giornate di festività soppresse.
In realtà nel Decreto Legge 22 febbraio 2011, n. 5, è contenuto un pasticcio istituzionale. Infatti il Decreto recita:

Art. 1
1. Limitatamente all'anno 2011, il giorno 17 marzo e' considerato giorno festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge 27 maggio 1949, n. 260.
2. Al fine di evitare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese private, derivanti da quanto disposto nel comma 1, per il solo anno 2011 gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festivita' soppressa del 4 novembre non si applicano a tale ricorrenza ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150° anniversario dell'Unita' d'Italia proclamata per il 17 marzo 2011.

Peccato che il legislatore si è dimenticato che il 4 novembre non è tra le festività soppresse previste dalla Legge 5 marzo 1977, n. 54, in quanto tale festività è stata spostata alla prima domenica di novembre. La legge che regola i 4 giorni di riposo aggiuntivo (chiamati impropriamente festività soppresse) non cita né il 4 novembre né altre giornate ma solo che spettano ai lavoratori 4 giorni di riposo aggiuntivi.

Anche il Sole 24 Ore, che non è certo un giornale dalla parte dei lavoratori, in un articolo di venerdì 4 marzo 2011 titola:
"In regioni e comuni l'Unità «regala» un giorno di ferie"
a sottolineare il pasticcio creato e che nella realtà non è materialmente possibile spostare gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festivita' del 4 novembre considerato che la stessa cade nella prima domenica di novembre e, in quanto tale (domenica), deve essere sempre retribuita come festività.
Allora qualcuno si è inventato che, poichè dall'attuazione del Decreto Legge n. 5/2011,  non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, allora si toglie un giorno delle quattro giornate di festività soppresse ai lavoratori.
A questo gioco la UIL PA VV.F. non ci sta e ha comunicato all'Amministrazione che difenderà, sui tavoli che riterrà opportuni, tutti i lavoratori da questo assurdo scippo di una giornata di ferie.

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