martedì 15 marzo 2011

ESITO RIUNIONE SU MODIFICHE ORDINAMENTALI DEL 14 MARZO





Ai Coordinatori Regionali e Provinciali

A tutti i lavoratori


Cari colleghi,

nella giornata di ieri si è tenuto un incontro con il Capo Dipartimento ed il Capo del Corpo sulle modifiche da apportare al decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217 recante "Ordinamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco”.

Come ben ricorderete il d.lgs. 217/05 è stato emanato a seguito della delega contenuta nell’articolo 2 della legge 30 settembre 2004, n. 252, rivelatasi, per taluni aspetti, stringente ed inadeguata rispetto alle esigenze tipicamente connesse alle prerogative del Corpo Nazionale.

Il nuovo assetto ordinamentale, descritto nel d.lgs. 217/2005, ha mostrato limiti e criticità sin dalle prime fasi applicative e, pertanto, si è dato immediatamente avvio ad una riflessione mirata all’individuazione dei correttivi necessari, seppur nella consapevolezza della insufficienza di risorse finanziarie a disposizione.  Tali correttivi, invocati dal personale, dalle organizzazioni sindacali e riconosciuti come necessari dalla stessa Amministrazione, nonostante il lavoro svolto dalle parti sui vari tavoli sia tecnici che politici, non hanno raggiunto il risultato voluto e cioè quello della presentazione di un Disegno di legge di modifica del testo originale.

Oggi, riteniamo di poter sostenere che, la necessità di definire l’Ordinamento, i contenuti del rapporto di impiego e le carriere in modo coerente con le peculiarità dei compiti assolti dal Corpo Nazionale è stata sancita dal legislatore stesso che, attraverso l’approvazione della legge 183 del 2010 (art. 19) con la quale ha riconosciuto la “specificità” del ruolo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, in ragione dei “peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti”, ha richiesto la prosecuzione del cammino già intrapreso di valorizzazione dell’ordinamento del personale del Corpo Nazionale. Tra l’altro, il comma 2 del richiamato art. 19, stabilisce che la “disciplina attuativa dei principi e degli indirizzi di cui al comma 1 è definita con successivi provvedimenti legislativi, con i quali si provvede altresì a stanziare le occorrenti risorse finanziarie”.

Il nostro parere quindi, escludendo le impellenti necessità dettate dalla grave carenza di personale qualificato e da altre necessità quali ad esempio quella di velocizzare i corsi di accesso iniziali del personale per le quali andranno ricercate soluzioni immediate, è quello che le riflessioni sulle modifiche da apportare al d.lgs.217/2005 vanno necessariamente collegate a queste importantissime disposizioni di recente emanazione (art. 19, legge n. 183/2010) attraverso un disegno di legge che non si limiti a rivedere solo parte dei contenuti del d.lgs. 217/2005, ma lo faccia in maniera complessiva e, ci auguriamo, definitiva.

Solo in questi termini la UIL PA VV.F. sarà favorevole a riprendere un percorso di modifica dell’Ordinamento che ricordiamo, ad oggi, dopo centinaia di ore di riunione sull’argomento non ha portato ad alcun risultato tangibile.

Da tale incontro siamo usciti altresì amareggiati per l’ennesima opportunità che la politica, nel suo contesto, non ha saputo cogliere fornendo delle risposte puntuali al grido di aiuto che il personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ormai da troppo tempo, sta lanciando.   Un grido d’aiuto che riguarda problematiche note tra le quali la necessità di velocizzare i passaggi di qualifica, la necessità di istituire il ruolo direttivo speciale per il personale tecnico sia operativo che amministrativo, la necessità di riconoscere al personale direttivo che abbia raggiunto i necessari requisiti di anzianità il trattamento stipendiale spettante ai primi dirigenti, la necessità di dare un’autonomia gestionale a livello amministrativo alle strutture periferiche del Corpo Nazionale con l’istituzione del ruolo dei dirigenti amministrativi.

Ma quello che non riusciamo più a tollerare è che questo immobilismo gravi esclusivamente sulle spalle dei lavoratori che, ad esempio, per il solo fatto di aver scelto di progredire professionalmente, a distanza di circa quattro anni, non ha ancora avuto la possibilità di rientrare nelle proprie sedi di servizio pur in presenza di disponibilità dei posti.  Problema questo che ha una ricaduta e un danno diretto a livello fisico, economico e familiare di tantissimi lavoratori.

Se l’Amministrazione non è in grado di apportare semplici modifiche all’Ordinamento, abbia almeno il coraggio di attuare provvedimenti responsabili attraverso i quali non siano sempre e solo i lavoratori a pagare per colpe di cui non sono responsabili.

Per quanto ci riguarda sarà nostra premura rappresentare tali questioni in tutte le sedi e, contestualmente, vi invitiamo a manifestare tutto il vostro malcontento nella manifestazione del 6 aprile a l’Aquila.


Cordiali saluti.


Il Coordinatore Generale
Alessandro Lupo

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