Nel mese di ottobre del 2006, la UIL PA VV.F. sollevò il problema del Numero Unico di Emergenza 112, dopo che nell'aprile precedente la CEEaveva annunciato l'avvio di procedure d'infrazione contro undici Stati membri, tra cui l'Italia, per la mancata attuazione del Numero Unico di Emergenza.
Oltre ad interessare i vertici politici dell'Amministrazione, pubblicammo uno specifico articolo sulla rivista UIL "115 Emergenza" con il quale si evidenziavano i ritardi e le criticità della mancata attuazione delle procedure europee. A tale articolo ne seguirono poi diversi altri sullo stesso argomento.
Da uno studio condotto all'epoca, vi era un grande problema di fondo: quasi tutte le line 115 esistenti sul territorio nazionale erano di tipo analogico e non permettevano quindi la "localizzazione del chiamante", oltre a rendere inutile ogni importante implementazione dei sistemi a disposizione.
Finalmente, a distanza di circa 5 anni, la Direzione Centrale per Risorse Logistiche e Strumentali ci ha informato che ha formalizzato i contratti
- per la digitalizzazione in tecnologia ISDN dei circuiti telefonici 115;
- per la realizzazione di una rete dati denominata "VPN delle emergenze" dedicata all'interscambio delle informazioni di dati e fonia Voip tra 112, 113, 115 e 118;
- implementazione digitale dei sistemi di registrazione telefonica.
Inoltre sono state avviate le pianificazioni per i conseguenti adeguamenti dei sistemi di Sala Operativa.
I lavori in programmazione consentiranno alle Sale Operative dei Vigili del Fuoco di disporre, al pari degli altri Centri di Risposta 112, 113 e 118 di disporre di informazioni puntuali sul chiamante e quindi contribuiranno a rendere più efficacie l'attività e gestione del soccorso.
Peccato che anche su queste importanti questioni, che sono alla base dell'attività di soccorso (proprio perchè il soccorso parte dal momento della chiamata), i Vigili del Fuoco siano arrivati ancora una volta ultimi !!!
Sempre i primi a prevedere ... sempre gli ultimi ad attuare.
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